La ricercatrice Ester Piovesana

Ester Piovesana

Ester Piovesana si è laureata nel 2015 in Biotecnologie Mediche e Farmaceutiche presso l’Università Vita Salute San Raffaele di Milano. Durante gli studi triennali si è appassionata al cervello e al suo misterioso funzionamento. Le prime esperienze pratiche iniziarono nel laboratorio del Prof. Giovanni Piccoli, l’obiettivo era quello di studiare come una specifica mutazione (LRRK2 variante G2385R) comunemente associata al morbo di Parkinson influenzasse il traffico di vescicole sinaptiche (Carrion et al, Scientific Reports, luglio 2017).

Nel 2017 ha svolto un master internazionale in Neuroscienze presso l’Università di Trieste in collaborazione con l’Università di Zurigo. Durante il master ha avuto la possibilità di lavorare presso il Brain Research Institute di Zurigo, nel laboratorio di rigenerazione e riparo assonale del Prof. Martin Schwab.

Lo studio di master implicava l’utilizzo di un modello cellulare per studiare come certe proteine ​​specifiche, denominate ​​Nogo proteine, inibissero la rigenerazione assonale dopo una lesione del midollo spinale (Kaiser et al, eNeuro, settembre 2020). Durante quel periodo Ester si affascinò ad un nuovo modo in cui le cellule comunicavano tra loro, attraverso piccole strutture chiamate vescicole extracellulari (EVs). Queste vescicole vengono rilasciate dalle cellule e sono in grado di viaggiare per lunghe distanze trasportando e trasmettendo messaggi importanti. Per poter studiare al meglio questo nuovo metodo di comunicazione cellulare decise di andar a lavorare in uno dei laboratori più all’avanguardia nel settore.

Nel 2018 entrò a far parte del laboratorio della Prof. Clotilde Théry a Parigi. In Francia, Ester impara a lavorare con le vescicole e durante la pandemia Covid-19 ha lavorato allo sviluppo di un nuovo approccio terapeutico che implicava l’utilizzo di vescicole specifiche per cercare diminuire l’infezione conferita da Sars-2-Cov in un modello cellulare (Piovesana et al, Journal of Extracellular Vesicles, 2020). Nel 2020, Ester decide di unire i suoi due interessi: le neuroscienze e le vescicole extracellulari, ed entra come dottoranda a far parte del laboratorio del Prof. Paolo Paganetti, presso il Bios di Bellinzona. Attualmente, sta cercando di capire come alcune forme patologiche di Tau si aggregano e si diffondono nel cervello utilizzando un modello cellulare che tenta di mimare il morbo di Alzheimer (Pedrioli et al, DNA and Cell Biology, 2021).

Il laboratorio

Laboratori di Ricerca Traslazionale dell’Ente Ospedaliero Cantonale

Il laboratorio per lo studio di malattie legate all’invecchiamento

Il nostro team di ricerca fa parte dei Laboratori di Ricerca Traslazionale dell’Ente Ospedaliero Cantonale (EOC).

Studiamo la biologia delle proteine in modelli cellulari che implicano l’utilizzo di cellule in coltura con l’obiettivo di descrivere i meccanismi molecolari che causano due devastanti malattie legate all’invecchiamento: la neurodegenerazione e il cancro. Più precisamente studiamo come alcune proteine ​​si modificano durante l’invecchiamento e stiamo cercando anche di definire nuovi marcatori di malattie che consentano una diagnosi più precisa e di monitorare il decorso della malattia. Il laboratorio attualmente ospita una senior scientist, una post-doc, due dottorande e due studentesse di master. Il capo laboratorio è uno scienziato che ha un’esperienza di oltre 36 anni di lavoro in molteplici luoghi come Zurigo, Stanford, Berna, Basilea, Losanna, Lugano e Bellinzona. Collabora con colleghi in tutta Europa, Asia e America.